FS Security: bene proteggere le stazioni, ma c’è una legge

10 Feb 2023

di Bastian Contrario

Sul tema FS Security” ci chiedevamo come mai Bastiancontrario non avesse ancora detto la sua. Nella jungla politica che domina questi pazzi tempi, urge infatti disperatamente un commento di natura squisitamente tecnica. Quindi: più che mai grazie di esistere Bastiancontrario. Grazie per aver spiegato che operatori della Protezione Aziendale e guardie giurate addette a servizi di sicurezza sussidiaria sono due robe diverse. Bellissime entrambe ma diverse: per formazione, responsabilità e competenze. E grazie per aver ricordato che esiste un DM 154/2009, nato su impulso di una norma antiterrorismo, che regola dettagliatamente quisquilie come la sicurezza dei siti sensibili (stazioni e treni inclusi, per chi l’avesse dimenticato) e che dice che in quei contesti ci vogliono guardie giurate. Grazie soprattutto per aver ricordato che nessuno dovrebbe essere sopra le legge, neanche – soprattutto – Ferrovie dello Stato. Una super partecipata statale che non rispetta le norme che lo stesso stato partecipante ha emanato, ohibò.

La protezione…delle prerogative

Se il mio unico lettore legge anche altro (e lo spero per lui) oltre alle mie riflessioni, avrà notato il dibattito che si è aperto in queste settimane, sulle riviste specializzate e non solo, a proposito dell’idea del Ministero dei trasporti e del gruppo Ferrovie dello Stato di farsi una propria security assumendo, pare, un migliaio di persone. Buona notizia, si direbbe. Infatti, ogni iniziativa che miri ad aumentare la sicurezza dei cittadini è cosa buona e giusta, specie se porta nuovi posti di lavoro. Ma, superata l’iniziale valutazione positiva, è necessario capire da dove si parte (del resto si tratta di treni) e dove si vuole arrivare.

Ebbene, il punto di partenza è sicuramente la famosa (o forse dovremmo dire famigerata) Protezione Aziendale del gruppo Ferrovie. Si tratta della struttura che si occupa, come dice la parola stessa, di proteggere le stazioni e i treni, tutelare i viaggiatori ed il personale in servizio. Ottima struttura che ha, però, da sempre agito al motto di “questa è casa mia e faccio quello che mi pare”, motto che, ammettiamolo, spesso siamo tentati di utilizzare anche noi, ma che si infrange contro una cosa che si chiama rispetto della legge!

E si, perché la security nell’ambito delle stazioni deve tenere conto delle disposizioni di un decreto del Ministro dell’Interno (il n.154 del 2009) che disciplina esattamente le attività di sicurezza nelle stazioni (e nei porti). Il decreto pone diversi obblighi, tra i quali quello che i servizi di sicurezza – definiti di sicurezza sussidiaria perché di supporto all’attività delle Forze di polizia – debbono essere svolti da personale munito della qualifica di guardia giurata.

Ebbene, questo pacifico e giusto principio è da sempre avversato da Ferrovie dello Stato, che ritiene i suoi addetti alla protezione non sottoposti all’obbligo di alcuna autorizzazione e, quindi, legittimati a svolgere tutte quelle attività che, guarda caso, sono espressamente indicate dal decreto del 2009. Ecco, “a casa mia faccio quello che mi pare” (peraltro, anche sul concetto di “casa mia” ci sarebbe da discutere, visto che si tratta di servizi in concessione e la stazione non equivale esattamente al salotto di casa propria!).

La verità è che il decreto ministeriale – oltretutto in attuazione di una normativa antiterrorismo – prevede rigidi requisiti di qualità del servizio e, soprattutto, di formazione degli operatori destinati a compiti tanto delicati, per i quali viene prevista una specifica certificazione. E’ prevista, inoltre, una mirata attività di controllo da parte del Dipartimento della p.s., con relative sanzioni. A tutto questo la protezione aziendale di Ferrovie dello Stato è sottratta, anche forse grazie all’eccessiva indulgenza di qualche ufficio ministeriale. Intendiamoci, non vogliamo dire che gli operatori di protezione aziendale non siano formati, ma non è quello che la legge richiede.

E’ dal 1999 che negli aeroporti la security è affidata alle guardie giurate – anche dipendenti dal gestore aeroportuale, come Protezione aziendale dipende dal concessionario – e il sistema funziona benissimo e i nostri aeroporti sono tra i più sicuri al mondo. Lo stesso dicasi per i porti che rispettano il decreto. Ferrovie invece no! Mi sembra allora che su questi presupposti la proposta del Ministero dei trasporti desti più di una preoccupazione e che, alla fine, stiamo solo parlando della “protezione” delle prerogative di pochi rispetto agli interessi di tutti.

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