Cauzioni nella sicurezza privata: la Lega dice no

14 Mar 2018

di Ilaria Garaffoni

trasporto-euroChe le cauzioni nel settore della sicurezza privata siano esose è un dato di fatto; che però vadano abolite del tutto è opinabile. Diciamo che, forse, si potrebbe trovare un compromesso. Non va invece per il sottile la Lega, che intende presentare un progetto di legge di “Riforma della sicurezza ausiliaria privata” teso, in prima battuta, ad abrogare il sistema delle cauzioni incardinato sull’art 137 TULPS e successivi Decreti Ministeriali. L’obbligo di versare la cauzione, nato per gli Istituti di Vigilanza Privata e successivamente allargato alle agenzie di investigazione privata e alle agenzie di sicurezza per gli addetti ai controlli nel pubblico spettacolo ed intrattenimento (ex-buttafuori), dev’essere oggi garantito da fidejussione bancaria. Per le agenzie di sicurezza si parla di esposizioni bancarie da 30mila a 400mila euro, con possibili riduzioni di ulteriori aperture di credito, necessarie invece per l’attività imprenditoriale.

Sono numeri importanti, che rischiano di compromettere l’attività delle aziende virtuose, se mantenute su questi livelli economici.
Tuttavia, forse, le cauzioni possono ancora avere una funzione: quella di tenere fuori dal mercato almeno le imprese pirata. Oppure no?

Cauto il Presidente di AISS Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria, Franco Cecconi: “senza dubbio le cauzioni, così come strutturate al momento, rappresentano un costo gravoso per le aziende del settore; così come, in relazione alla grandezza di dette aziende, risultano in alcuni casi pressoché proibitive. Di contro esistono aziende, a prescindere dal dimensionamento, virtuose ed altre meno virtuose, pertanto riteniamo tuttora giustificato il concetto di cauzione, sia a tutela degli utenti che dello Stato – che deve comunque garantirsi, seppur in misura minore rispetto agli attuali costi. Altro è riuscire a gestire con le compagnie assicurative una serie di convenzioni ed eventuali benefit, basati su una serie di informazioni utili che dovrebbero pervenire dalle Istituzioni. Infatti non ci è dato sapere quante fidejussioni vengano escusse durante un anno, né in quale misura rispetto all’esposizione globale, talchè tali trattative risultano impossibili.
Come sempre confidiamo nella saggezza e nella lungimiranza delle Istituzioni, sperando che possano prendere in considerazione le opinioni di chi basa sull’esperienza di tutti i giorni le soluzioni utili a risolvere i problemi tecnici”.

In attesa di leggere il testo della proposta di legge, rilanciamo la domanda ai lettori: l’impianto delle cauzioni, vecchio di 87 anni e naturalmente rivisitato negli importi, potrebbe avere una funzione oppure andrebbe abolito tout court?

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