Guardie civiche al posto di professionisti della sicurezza? No grazie

25 Mag 2020

di Ilaria Garaffoni

Ha fatto molto discutere la proposta del Governo di reclutare 60.000 Guardie Civiche tra i percettori del reddito di cittadinanza per affidare servizi di social distancing. Sì, proprio quei servizi che hanno “salvato” il comparto sicurezza privata, ma soprattutto il paese stesso, in un momento di incredibile difficoltà. Per fortuna AISS -Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria – assicura che la proposta è stata abortita. Resta però essenziale mettere in piedi un tavolo di discussione serio con chi realmente conosce il mestiere.
Franco Cecconi, Presidente AISS,  esprime soddisfazione per il blocco di un provvedimento che avrebbe sancito la chiusura di centinaia di aziende in possesso di licenza di polizia ai sensi dell’art 134 TULPS e il proseguo della disoccupazione di migliaia di addetti ai servizi di controllo e di steward.

“Da domani – si legge in una nota AISS – chiediamo al Governo un tavolo finalizzato a trovare una soluzione operativa condivisa. L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è l’improvvisazione.
Il paese dispone di personale necessario a condurre tale tipo di attività: personale formato, dal profilo morale verificato dalle Prefetture. Parliamo di quelle donne e quegli uomini già individuati dal Capo della Polizia, il Prefetto Gabrielli, per gestire le piazze durante gli eventi e i concerti. Parliamo degli addetti ai servizi di controllo, parliamo degli steward che operano negli stadi, tutti attualmente fermi. Parliamo di dipendenti di società in possesso di una licenza di polizia ai sensi dell’art 134 del TULPS. Un settore che opera in regola e vicino allo stato, e che tuttavia è stato abbandonato dalle istituzioni”.

Si rammenta che il settore della sicurezza privata in Italia produce centinaia di milioni di euro ed altrettanti ne deposita nelle casse dello stato, con i suoi circa 250.000 operatori e oltre 5000 aziende. Il comparto è paralizzato dal coronavirus: AISS chiede un immediato incontro con il Governo per discutere della situazione.

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