Investigatori privati = professionisti non regolamentati?

14 Mag 2014

di Ilaria Garaffoni

Avevamo già parlato delle professioni non regolamentate e della possibilità che ci rientrassero gli addetti alla security, ma stavolta abbiamo in mano qualcosa di concreto per chi opera nell’investigazione.
APIS – Associazione Professionale Investigazioni e Sicurezza ha ottenuto un importante risultato nel riconoscimento a rango di professione intellettuale dell’attività svolta dagli investigatori privati.
L’iscrizione alla gestione separata dell’INPS ottenuta da un associato APIS, nonché la sua cancellazione come impresa dalla camera di commercio, testimoniano infatti che gli investigatori privati rispondono ai requisiti sanciti dalla Legge n. 4 del 14 gennaio 2013 (professioni non regolamentate), entrata in vigore il 10 febbraio 2013, norma che ha peraltro determinato la costituzione della stessa APIS.
La norma impone agli investigatori di evidenziare, in ogni documento e rapporto scritto con il cliente, il riferimento alla legge n. 4/2013. Qualora questa disposizione non venga rispettata, il professionista è sanzionabile ai sensi del “codice del consumo” (D.lgs. 206/2005) in quanto responsabile di pratica commerciale scorretta nei confronti del consumatore, con una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 5mila a 500mila euro.
APIS ha infine costituito una nuova commissione con l’obiettivo di dotare di tessera elettronica europea anche gli investigatori privati italiani per agevolare l’esercizio della professione in qualsiasi Stato UE.

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