Vigilanza privata e tecnologia dopo il DM 269/2010

04 Mar 2012

di Ilaria Garaffoni

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Intervista a Daniele Fasolo, Presidente di AMA SpA (clicca qui per la sintesi audiovideo)

Cosa prevede il DM capacità tecnica in termini di dotazioni tecnologiche?

Prima del DM 269/2010 le prescrizioni tecnologiche erano molto limitate, spesso diverse provincia per provincia in ragione dei limiti operativi imposti agli Istituti di Vigilanza, ma anche dei diversi regolamenti questurili attivi nelle varie province. Di conseguenza si sono diffuse delle tecnologie adatte ad uno scenario operativo essenzialmente locale (es. si è molto diffuso il vettore radio, che ha una portata locale).  Con il DM 269 vengono invece date indicazioni molto precise sulla capacità tecnica richiesta agli IVP. Vengono indicate le dotazioni tecnologiche obbligatorie, ad esempio nel trasporto valori dev’essere  possibile attivare casseforti e aprire i vani valori da remoto anche per importi molti bassi, come pure è resa obbligatoria la radiolocalizzazione delle pattuglie.

Il DM ratifica poi l’abolizione dei limiti territoriali posta dai precedenti atti normativi, rendendo di fatto possibile operare in tutta Italia. In questo scenario la tecnologia può essere vista come un limite o come un beneficio, a seconda della scelta tecnologica operata e dell’utilizzo che ne viene fatto.
Con la giusta tecnologia, le nuove prescrizioni del DM possono diventare scelte strategiche per restare sul mercato in modo competitivo.

Ci fa un esempio?

AMA ha un’esperienza ultradecennale nella centralizzazione, dove ha sviluppato sistemi pensati per  clienti operanti sull’intero territorio nazionale. Noi proponiamo un’unica centralizzazione che fa fisso e mobile e con la stessa interfaccia gestisce allarmi da sistemi radio, telefonici, GPRS, GSM, di localizzazione satellitare (sia per il controllo dello pattuglie, sia per il trasporto valori).
I nostri sistemi di teleallarme sono basati su vettori moderni di comunicazione, come GSM, GPRS, IP, i cui costi di gestione sono inferiori alla marca da bollo annuale del radioallarme. Gli stessi prezzi di questi nuovi dispositivi sono inferiori a quelli dei sistemi di radioallarme.
Queste soluzioni innovative semplificano quindi la gestione dell’ampliamento territoriale sul fronte operativo, senza però comportare un aggravio di costi e addirittura facendo risparmiare.

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