Ieri sera, consueta conferenza stampa del Presidente Conte per presentare la fase 2. Con una premessa poco confortante: si temono delle ondate di ritorno da Covid19 e la responsabilità personale resta un elemento cardine per la ripresa del paese. Non è un caso dunque che la fase 2 somigli davvero molto alla fase 1, salvo per alcune interpretazioni più elastiche in termini di spostamenti, visite, parchi, sport, funerali. Lato imprese, chi sperava in un libera tutti è rimasto deluso: sono ancora tantissime le realtà chiuse. Nel nostro comparto, buone notizie per gli investigatori privati, finalmente autorizzati a riaprire, e alcune novità che potrebbero aprire ulteriori spazi di mercato alle guardie giurate e agli addetti alla sicurezza. Il DPCM 26 aprile 2020 pone infatti l’obbligo di mascherine in tutti i luoghi chiusi che siano aperti al pubblico (es. supermercati, aeroporti, poste, mezzi pubblici etc) e il rispetto del distanziamento sociale, oltre a promuovere l’uso di termoscanner nella gestione degli accessi a luoghi di lavoro, trasporti, etc. Nuove aree di intervento si aprono dunque per la vigilanza privata, per la quale si potrebbe sdoganare definitivamente la questione della presenza delle guardie giurate su autobus e metropolitane, ma anche – chissà – spiagge e parchi pubblici in ausilio alle forze di pubblica sicurezza.
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