Carabinieri in Tribunale…e vigilanza privata antipirateria

28 Mag 2015

di Ilaria Garaffoni

tribunale-milanoPiù attenzione per le forze dell’ordine italiane, con la prossima assunzione straordinaria di 2.500 tra carabinieri, polizia e guardia di finanza, e ritorno dei Carabinieri a garanzia della sicurezza nei Tribunali, promette Renzi, perchè “con tutto il rispetto per le vigilanze private, con la sicurezza non si scherza”. Ben venga che il premier si interessi al tema sicurezza – commenta Luigi Gabriele, Presidente di FederSicurezza, Federazione del settore vigilanza e sicurezza privata. “Ci chiediamo però con quali risorse intenda farlo, specialmente in un contesto in cui anche la vigilanza privata tradizionale sembra essere diventata una spesa superflua per le tasche della committenza, che sempre in più occasioni ritiene di poter garantire un sufficiente livello di sicurezza tramite il ricorso a personale di portierato, disarmato e non formato. Non è un caso se negli ultimi anni il numero degli addetti ai servizi integrati ha superato i 100.000, doppiando le circa 47.000 guardie giurate attualmente in servizio”.

“Ci lascia perplessi anche che, nello stesso momento in cui ci si chiede di sostituire l’élite dei corpi militari in funzione di antipirateria a bordo delle navi mercantili, e di formarci e certificarci di conseguenza, non ci si ritenga invece più all’altezza di garantire la sicurezza nei Tribunali. Ricordiamo ancora una volta che la responsabilità di quanto accaduto a Milano, scaricata come sempre sull’anello debole della catena della sicurezza, non è certo scaturita dalla presunta incompetenza delle nostre guardie giurate”. Per chi avesse memoria corta, qui è leggibile una buona sintesi dei fatti di Milano e sul ruolo delle guardie giurate in tale vicenda.

Se con la sicurezza, come dice Renzi, non si scherza, bisogna senz’altro intervenire in modo preciso. Non dimentichiamoci però che “la sicurezza è anche il nostro di mestiere” – ricorda Gabriele. “Ci auguriamo che sia la volta buona anche per noi, e che si riesca finalmente ad intraprendere un percorso di confronto, concreto e serrato, sul ruolo e sul valore reale della vigilanza privata nel sistema di sicurezza del Paese”.

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