CCNL Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari: i contratti a termine?

13 Lug 2018

di Ilaria Garaffoni

Finalmente un incontro denso di contenuti tecnici, quello avvenuto lo scorso 4 luglio tra Rappresentanze Sindacali dei lavoratori e Associazioni Datoriali del comparto Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari per il rinnovo di un CCNL scaduto ormai da troppi anni. In attesa del nuovo incontro del 19 Luglio, che verterà su un altro tema delicato (il cambio d’appalto), illustriamo i punti che sono stati affrontati, tutti afferenti al mercato del lavoro.

Dopo tanta melina, si è entrati nel vivo di temi non più procrastinabili, anche alla luce delle recentissime modifiche ai contratti a termine, a chiamata e intermittente (cd. Decreto Dignità).
Ma non solo.

Tempo determinato
Al netto dell’evoluzione che incontrerà in fase di conversione, il Decreto Dignità delega i contratti a tempo determinato alla contrattazione collettiva, tanto per le deroghe quanto per la stagionalità. Si è suggerito quindi di ancorare le questioni nodali al primo livello di contrattazione, lasciando spazio al secondo livello per eventuali deroghe e adattamenti.

A termine, a chiamata
Sul fronte prettamente tecnico, le OOSS non si sono mostrate contrarie ad elevare la percentuale annua di contratti a termine, ma hanno chiesto una differenziazione correttamente legata alla mansione (vigilanza privata, portierato, steward e buttafuori) e con riferimento ad esigenze concrete. Diversa è stata invece la reazione sindacale sui part time.
Sui contratti a chiamata, c’è stata un’apertura per i soli servizi diversi dalla vigilanza privata classica e con percentuali (escludendo comunque gli appalti).

Apprendistato
Tutti d’accordo a recuperare quel pezzo “dimenticato” nell’ultimo rinnovo, aggiornando quanto già disciplinato nel CCNL del 2006 e coordinando la normativa specifica con i livelli di ingresso attualmente previsti dal CCNL.

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