Censis-Federsicurezza: la sicurezza privata cresce grazie ai servizi disarmati

29 Giu 2018

di Ilaria Garaffoni

Dopo il commento politico sulla presentazione del Primo Rapporto Censis-FederSicurezza sulla Filiera della Sicurezza in Italia, passiamo ai dati di settore che sono stati rilasciati a Roma lo scorso 27 Giugno. Si tratta di un prospetto di particolare utilità in un segmento che – seppur strettamente normato, censito e controllato dall’autorità tutoria centrale e periferica – tuttora non dispone di numeri affidabili sul proprio mercato. Questo per una molteplicità di motivi: dall’intrico di mansioni (che spesso sforano nel multiservizi e in altre aree dei codici Ateco) alla complessità della macchina amministrativa, i cui numeri periferici non collimano quasi mai con quelli dell’Amministrazione centrale. Misteri della matematica.

Secondo il Rapporto Censis-FederSicurezza, nel 2017 il settore della vigilanza privata in senso stretto contava su 1594 imprese (+2,4% sul 2016 e +11,3% rispetto al 2011), per un totale di 64.443 dipendenti (+3,2 sul 2016 e +16,7% sul 2011) e una media di 40 operatori per azienda.

La crescita del comparto, nonostante il quadro recessivo generale dal quale il settore non è stato esente, si deve all’aumento del personale disarmato, in risposta ad una crescente domanda di servizi di piantonamento e portierato senza pistola. I dati delle imprese che offrono servizi fiduciari non armati sono difficilmente isolabili, ma – per quanto parziali – le indicazioni fornite dal Censis fotografano un trend in crescita: 1424 sarebbero le imprese (erano 215 solo sei anni fa: + 562,3% sul 2011 e + 22,1% sul 2016). Nello stesso lasso di tempo, i dipendenti sono passati dai 3478 del 2011 ai 21.761 del 2017 (+525,7% sul 2011 e + 22,5% sul 2016). Si tratta in genere di aziende di piccole dimensioni, che contano una media di 15,3 addetti per ciascuna realtà.

Il 49,2% delle imprese di vigilanza in senso stretto (784 in valore assoluto) si trova nelle regioni del Sud, dove prevale un modello aziendale di dimensioni piccole e o piccolissime che impiegano un totale di 17.762 addetti (27,6% del totale), con una media di 22,7 addetti per impresa. Nel Centro Nord le dimensioni aziendali crescono notevolmente: nel Nord Ovest, ad esempio, 310 imprese (il 19,4% del totale) vantano una media di 73,4 operatori per ciascuna realtà, impiegando un totale di 22.760 addetti (35,3%). Nel Nord Est, invece, le imprese sono 170, gli operatori 6965 con una media di 41 addetti per azienda. Infine il Centro conta 330 imprese e 16.956 dipendenti (26,3%), con una media di 51,4% addetti.

Poche grandi imprese detengono insomma le quote più significative del mercato: 44 imprese (il 2,8% del totale) contano oltre 250 dipendenti e danno lavoro a 34.302 addetti, il 53,2% del totale, mentre il 56,8% delle aziende (906) conta meno di 10 addetti e il 46,2% meno di 5. Il comparto si conferma dunque polverizzato, anche se recenti operazioni di fusioni e acquisizioni di rilevante entità stanno polarizzando le quote di mercato in maniera sempre più accentuata.

La presentazione del rapporto, moderata dal Direttore del Censis Massimiliano Valerii e dal Presidente di FederSicurezza Luigi Gabriele, ha visto alternarsi al podio personalità di spicco della scena politica, sindacale e mediatica: dal nuovo Sottosegretario al Ministero dell’Interno On. Nicola Molteni a Pietro Farina (Direttore Confcommercio Roma), dal sociologo Maurizio Fiasco al Segretario Nazionale del Siulp Silvano Filippi, dal Segretario Generale Aggiunto Sap Gianni Tonelli al giornalista Luca Telese.

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