Dalla cassa in deroga alle mascherine: tutto su Vigilanza Privata e Covid19

13 Mar 2020

di Ilaria Garaffoni

Si tratta di un periodo drammatico per il paese e per la capacità di resistenza di molti comparti produttivi del sistema italiano. Il settore della sicurezza privata sta sinora tenendo, con la non irrilevante eccezione dei servizi di controllo nelle aree aeroportuali. Controbilanciano le perdite le nuove tipologie di servizio messe in campo per verificare il rispetto delle distanze unipersonali di sicurezza e di altre forme di prevenzione al contagio. E’ nondimeno lecito ipotizzare una futura contrazione dell’attività in conseguenza delle chiusure di realtà private e pubbliche ex. DPCM dell’11 marzo 2020. Il tema principale allo studio in Federsicurezza, Federazione del settore della Vigilanza e Sicurezza Privata, sul quale potremo dare informazioni più precise però soltanto dopo il Decreto atteso a breve, è la modalità di accesso alla cassa integrazione in deroga per le imprese del comparto sicurezza.

Non meno importante il tema, correttamente sollevato anche dalle organizzazioni sindacali Filcams-CIGL, Fisascat-CISL e Uiltucs-UIL, dei lavoratori sospesi per mancato differimento dei termini per il rinnovo di titoli e licenza (che presuppongono visite mediche periodiche – oggi posticipate a data da destinarsi – ed esercitazioni presso i poligoni di tiro – attualmente chiusi). A fronte dell’eccezionalità del momento e della chiusura di molti uffici di Prefettura, le Associazioni di categoria hanno congiuntamente chiesto al Ministero dell’Interno la proroga dei termini di validità dei decreti di nomina a GpG e dei porti d’arma per almeno due mesi.

Ancor più rilevante il tema del rischio di contagio al quale sono esposti i lavoratori e le lavoratrici del settore sicurezza. Le imprese del settore sono pienamente consapevoli della necessità di apprestare DPI per i dipendenti, tuttavia si scontrano con la pressoché totale – e sotto gli occhi di tutti – impossibilità di reperimento di adeguati dispositivi di sicurezza. Mascherine e guanti di protezione risultano carenti nelle stesse strutture ospedaliere, al punto che la protezione civile ne ha sequestrato diverse derrate alle imprese che virtuosamente le avevano messe a disposizione del personale. Federsicurezza auspica che questa crisi di materiali e strumenti di protezione possa rapidamente cessare, anche perchè si incista in una crisi del settore che sconta gli effetti delle gare di appalto sottocosto, con pregiudizio per la sicurezza e la stessa salute dei dipendenti. A tal fine, le Associazioni di Categoria hanno congiuntamente inviato alla Protezione Civile, al Ministero dell’Interno, al Ministero della Salute, al Mise e al Ministero del Lavoro una richiesta di intervento per l’acquisizione dei dispositivi di protezione individuale (DPI) da parte degli IVP incaricati di pubblico servizio e l’adozione provvedimenti specifici per il comparto.

Federsicurezza auspica infine che le severe penali previste dalla contrattualistica in caso di impossibilità a somministrare i servizi per cause di forza maggiore, come la malattia del personale, vengano immediatamente sospese dalle committenze. Su questo punto, quanto meno per i maggiori interlocutori del trasporto e contazione valori, Federsicurezza si sente di poter rassicurare il comparto. La questione è stata infatti oggi sollevata in conference call da Giuseppe Milazzo, referente Federsicurezza presso il comitato COBAN (che include ABI, Banca d’Italia, Poste Italiane e Ministero dell’Interno, oltre alle Associazioni del comparto), ed è stata manifestata ampia disponibilità da parte di banche e poste.

Un ultimo, non irrilevante aspetto: in previsione dei probabili assembramenti di persone anziane nei giorni di consegna delle pensioni, si è richiesto (era presente alla call in via eccezionale anche la protezione civile) di diluire il pagamento nell’arco temporale di 6-7 giorni, contro gli 1/2 ordinari. In un contesto così fluido e con i ranghi che si possono d’improvviso assottigliare anche in maniera consistente, è infatti necessario mantenere una certa elasticità per un servizio tanto delicato, peraltro pubblico ed essenziale. Federsicurezza è fiduciosa che la proposta possa essere accolta.

In allegato: 1) la richiesta che le Associazioni di Categoria hanno inviato alla Protezione Civile, al Ministero dell’Interno, al Ministero della Salute, al Mise e al Ministero del Lavoro per l’acquisizione dei dispositivi di protezione individuale (DPI) da parte degli IVP incaricati di pubblico servizio e l’adozione provvedimenti specifici; 2) la richiesta che le Associazioni di Categoria hanno inviato al Ministero dell’Interno di proroga dei termini di validità dei decreti di nomina a GpG e dei porti d’arma per almeno due mesi.

I Video


Consigliati

https://www.anivp.it/

Archivi