Federsicurezza dialoga di sicurezza privata con Parlamento e Commissione Europea

14 Giu 2017

di Ilaria Garaffoni

EuropaLa sicurezza privata vola in Europa. Con il contributo della Delegazione di Confcommercio presso l’UE, una rappresentanza guidata dal presidente di Federsicurezza (Federazione del settore della vigilanza e sicurezza privata) ha incontrato attori di spicco del Parlamento e della Commissione Europea per intessere nuove relazioni internazionali in tema di sicurezza privata.  Tra le personalità incontrate: Luigi Soreca, direttore Sicurezza Interna presso la Commissione Europea; Silvio Mascagna, membro del Gabinetto del Commissario UE per la Sicurezza Julian King; Sandro Menichelli, Rappresentante Permanente d’Italia presso l’UE per la Giustizia e Affari Interni; Alessandra Mussolini, europarlamentare nella Commissione LIBE (libertà civili, giustizia e affari interni).

Di grande rilievo i temi sul piatto: dalla sicurezza complementare come possibile player per il controllo del territorio ed in particolare nella gestione delle criticità legate ai fenomeni migratori, alla necessità di incontri periodici per elaborare delle proposte internazionali condivise tramite la costituzione di commissioni tecnico-politiche composte da esperti (a tal fine FederSicurezza sarà accreditata in una commissione di prossima creazione da parte del Commissario Ue per la Sicurezza Julian King).

“Fin dalla nascita di FederSicurezza – ha dichiarato il suo Presidente Luigi Gabriele – abbiamo prestato particolare attenzione al quadro di riferimento europeo e alle relative dinamiche imprenditoriali e processi normativi di principale impatto sul mercato interno, rappresentando da sempre, in via esclusiva, il nostro Paese all’interno di CoESS, la Confederazione Europea dei Servizi di Sicurezza, partecipando attivamente al Board of Directors ed Executive Committee. Grazie alla Delegazione presso l’Unione europea di Confcommercio, abbiamo mosso un importante passo in avanti nella direzione di implementare il nostro approccio estero e di renderlo ancora più funzionale, mettendo la nostra esperienza italiana – già ampiamente apprezzata a livello europeo – al servizio dell’analisi comparata, dell’elaborazione strategica e della produzione normativa europea sulla sicurezza privata e sul rapporto della stessa con quella pubblica. Il tutto nell’ottica di un miglioramento delle condizioni di salute delle nostre imprese, anche grazie ad un attento studio e pianificazione in merito alla possibilità di usufruire dei fondi strutturali europei e, chiaramente, di un’auspicabile apertura a nuovi mercati”.

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