Gestione dei flussi nei supermercati: stop all’improvvisazione, esistono i professionisti

15 Apr 2020

di Ilaria Garaffoni

Con l’esplosione della pandemia, nel mercato della sicurezza privata è emersa sin dai primi giorni successivi al lockdown la necessità di operatori assegnati alla gestione flussi dei supermercati della Grande Distribuzione. La scelta, purtroppo, è però spesso ricaduta su personale privo di competenzei specifiche, il cui unico pregio è di costare poco. La mancanza di competenze ha fatto sì che potessero insorgere aggressioni, e non solo verbali, ai danni del personale stesso. E’ il momento di porsi alcune domande, commenta Franco Cecconi – Presidente di AISS, Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria. “Nel paese che vanta più norme e regolamenti al mondo, il settore della sicurezza privata – seppur normato – lascia spazio all’interpretazione sulla tipologia di personale necessario a svolgere determinate mansioni – denuncia Cecconi. “Complice la crisi e i mancati controlli, la committenza (dovendo garantire le norme previste dal Governo e in assenza di specifici requisiti richiesti) si rivolge spesso ad un mercato non professionalizzato, invece di utilizzare le guardie giurate o gli addetti ai servizi di controllo“.

E le conseguenze, come ci insegna la cronaca, possono purtroppo essere anche molto serie. La cronaca parla di coltelli e colluttazioni. Il tutto per un contratto part-time con un mensile lordo di 650 euro, se va bene.

La domanda che AISS pone alle Istituzioni e al Ministero dell’interno è dunque: “perchè non si utilizza personale già preparato alla gestione dei flussi e alle situazioni di conflitto, in grado di predisporre comportamenti di controllo, nel rispetto della normativa in materia di ordine e sicurezza pubblica, nonché capace di operare in sicurezza con nozioni di primo soccorso, prevenzione incendi e tecniche di intermediazione – tutti comportamenti idonei ad assicurare la tutela della salute e capaci di utilizzare tecniche di comunicazione e di gestire le situazioni a rischio?”

“Questo personale – continua Cecconi – esiste ed è inquadrato nel ruolo degli addetti ai servizi di controllo, in questo momento fermi per la chiusura di tutti i luoghi pubblici adibiti ad  intrattenimento e spettacolo. Sarebbe un intervento intelligente per utilizzare personale professionalmente preparato e attualmente privo di impiego, sarebbe una soluzione per evitare ad un settore  – dove già imperversano lavoro nero e improvvisazione – di soccombere definitivamente di fronte alla catastrofe provocata dalla pandemia”.

Far lavorare professionisti autorizzati dalle Prefetture, formati ed inquadrati contrattualmente con retribuzioni dignitose, eviterebbe l’imbarbarimento di un settore che fa sicurezza privata tutti i giorni, da sempre.
Guardie Giurate, Addetti ai Servizi di Controllo e Steward sono danneggiati da queste forme di lavoro che viene assimilato alla sicurezza, ma che nei fatti non ha nulla a che vedere con il “fare security”.

Permettete all’Italia di risorgere e ai lavoratori e alle aziende di non soccombere” – conclude Cecconi. E noi ci associamo: #andràtuttobene …se ci comporteremo con buon senso e rispetto di chi lavora.

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