Portierati nei musei: la vigilanza privata insorge

08 Ago 2020

di Ilaria Garaffoni

E’ fresco di emanazione il bando (europeo!) diramato dalla Galleria degli Uffizi per affidare i servizi di controllo degli accessi all’area museale, anche tramite l’uso di macchine radiogene e di rilevatori di metalli. Un caso di  scuola del DM “capacità tecnica”, che annovera i musei tra gli obiettivi sensibili ed esplicita che per tali siti e per attività di vigilanza attiva sia necessario l’impiego di guardie giurate e non portierati. Peccato che agli Uffizi non lo sappiano o facciano finta di non saperlo. Fatto sta che le Associazioni di Vigilanza Privata UNIV, ANIVP e LEGACOOP Produzione e Servizi hanno chiesto che la gara venga annullata ed emendata secondo la legge vigente.

In allegato trovate sia le argomentazioni (oggettivamente imbarazzanti) del Direttore degli Uffizi, sia la replica delle Associazioni della vigilanza privata, che rammentano che una gara per servizi di vigilanza attiva, in un sito sensibile come un ambiente museale, deve essere limitata alle imprese titolari di licenza ex art 134 del TULPS, non può essere aperta a tutti. Chiunque svolga tale attività senza titoli, di fatto esercita abusivamente l’attività di vigilanza.

Speriamo che stavolta capiscano.

 

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