Steward negli stadi, steward di volo o steward nei convegni? Chissà a chi si riferiva il giornalista del Corriere del Mezzogiorno di ieri nel titolare “Intesa contro le aggressioni ai medici: Steward invece di guardie e poliziotti”, quale dichiarata sintesi dell’incontro tra il presidente di Regione Puglia Emiliano e i Prefetti locali. Certo è che, secondo l’articolo, nei presidi sanitari “serve un percorso di formazione che porti personale specializzato nelle unità operative a rischio. Steward o infermieri o ausiliari sanitari”. Gente che con dolcezza sappia fare de-escalation, altro che guardie giurate o peggio forze dell’ordine, per ridurre le violenze.
Peccato che, nelle Linee Guida e nella Conferenza stampa di presentazione del progetto cui si riferisce l’articolo, non si accenni mai alla parola Steward. Nelle Linee Guida si incoraggiano, ragionevolmente, comportamenti assertivi volti alla de-escalation da parte del personale sanitario, il quale dovrebbe essere sottoposto a corsi di formazione (finanziati) in un’ottica di prevenzione dell’atto violento. Lo stesso approccio preventivo si ravvisa nel costante monitoraggio delle situazioni “sentinella” al fine di evitare degenerazioni. Tra l’altro, in caso di pericolo, le linee guida ipotizzano un accompagnamento del personale sanitario da parte degli operatori di vigilanza (privata, si suppone).
Procurato allarme, quindi? Gli steward non sostituiranno mai le guardie giurate?
Speriamo, perché se l’articolista avesse ragione, vorrebbe dire che negli ospedali la sicurezza la farebbe del personale abituato a gestire gli ultrà negli stadi. Non che certi pazienti siano troppo diversi da un tifoso col Daspo, ma perché allontanare gli steward dalle gioie degli spalti, se gli ospedali da anni sono presidiati da guardie giurate che già conoscono le insidie del mestiere?
Noi contiamo su uno svarione lessicale del giornalista (che salverebbe anche i Prefetti dal non aver rilevato le criticità dell’utilizzo di steward in funzioni diverse dalle proprie. Normate).
Per concluderla con Anna Maria Domenici, Presidente di UNIV: “Basta polemiche. Sta alla vigilanza privata, assieme alle FFOO, dare sicurezza ai presidi sanitari. Fateci fare il nostro lavoro, cominciando col pagarlo adeguatamente.”
Notifica DGR 1059_2024 Linee indirizzo prevenzione violenza operatori sanitari
Corriere Mezzogiorno Puglia: Intesa contro le aggressioni ai medici