Finalmente qualcuno si occupa di vigilanza privata in una TV nazionale: grazie Luca Abete di Striscia La Notizia! Peccato che il servizio non distingua tra un’attività lavorativa – sicuramente imperfetta ma soggetta a molteplici controlli legislativi e istituzionali e soprattutto legale – da volgari pratiche camorristiche di riscossione del pizzo ai danni dei commercianti di Afragola.
Del resto, non è il primo caso di mistificazione mediatica: la vigilanza privata finisce sulle prime pagine dei giornali solo quando ci scappa il morto o quando fa scalpore per scandali più o meno gravi. Chi è senza peccato scagli la prima pietra, si dirà, ma in un settore dove i lavoratori girano armati in territori che sono feudi della camorra, insinuare nella cittadinanza anche solo il sospetto che le guardie giurate possano essere affiliate alle cosche è un atto molto rischioso.
Oltre a danneggiare le imprese che operano seriamente su quel territorio, un accostamento disinvolto a pratiche mafiose può disorientare una cittadinanza che fin troppo spesso si trova a non saper distinguere i buoni dai cattivi, rischiando di mettere in pericolo chi dovrebbe fare sicurezza.
Ce la stiamo prendendo troppo? E’ diritto di satira? Giudicatelo voi