Vigilanza e sicurezza privata: inascoltati pure in campagna elettorale

02 Set 2022

di Ilaria Garaffoni

Politica, se ci sei batti un colpo. Manca meno di un mese alle elezioni e, dopo un agosto caldissimo di scioperi delle guardie giurate rimasti come sempre inascoltati, non c’è un partito/sigla/movimento/gruppo parrocchiale/cane rognoso che parli minimamente di sicurezza privata. O almeno che ascolti cosa abbiamo da dire. E se nessuno fa promesse nemmeno durante la campagna elettorale, figuriamoci quando siederà comodo in Parlamento. Eppure il settore vigilanza e sicurezza privata ha un bisogno disperato di CCNL decenti, norme più evolute, paghe dignitose, sicurezza e dignità sul lavoro. Riprendiamo di seguito l’accorata lettera di AISS a tutti i partiti e movimenti in lizza, con la mesta ma purtroppo ferma convinzione che porterà poco o niente.  Lettera aperta ai Partiti e ai Movimenti in prospettiva delle prossime elezioni

In vista delle Elezioni politiche del 25 settembre 2022, l’Associazione Italiana Sicurezza Sussidiaria, chiede alla politica di inserire nella propria agenda il capitolo sicurezza privata. Ovvero di spiegare con chiarezza cosa si intende realizzare concretamente per un settore che tuttora appare escluso dalle riforme necessarie a garantire il futuro di aziende e dipendenti.

Riteniamo improrogabili alcune modifiche a leggi e regolamenti che allo stato attuale impediscono al settore di crescere. Un esempio: occorre correggere le modifiche introdotte nella circolare del prefetto Gabrielli sulla gestione della sicurezza nelle manifestazioni pubbliche perchè, di fatto, hanno creato un mercato parallelo di soggetti privi di requisiti, un mercato che alimenta lavoro nero oltre che evasione fiscale e contributiva.

Inoltre, Il settore ha bisogno di essere riformato in tempi brevi. Non basta aver concesso dopo vent’anni un tesserino di riconoscimento agli investigatori privati. Occorre rivedere le regole spesso legate ancora a regi decreti e che si sono nel frattempo intrecciate con il progresso, internet, l’intelligenza artificiale e i regolamenti sulla privacy, precludendo a soggetti in possesso di una licenza ai sensi dell’art 134 TULPS le opportunità che invece – ecco il paradosso – possono essere colte da soggetti non normati.

Le proposte che avanziamo riguardano dunque anche attività non normate svolte sotto gli occhi di tutti come il settore della protezione personale (guardie del corpo), dove spesso si opera in totale assenza di regolamentazione. A questo proposito, riteniamo necessario riconoscere e regolamentare il mercato della protezione personale disarmata, creando finalmente professionalità e opportunità di lavoro alla luce del sole attraverso regolamenti che consentano ad un mercato in crescita di potersi affermare anche grazie al contributo del legislatore.

Inoltre, abbiamo diverse proposte finalizzate a razionalizzare percorsi formativi e autorizzativi in modo da consentire agli operatori di poter lavorare in ambiti ad oggi divisi da norme sovrapposte. Ci riferiamo in particolare agli Addetti ai Servizi di Controllo e gli Steward Calcistici, la cui formazione differisce di poche ore su materie legate all’ordine pubblico.

Ancora: chiediamo tutele che valorizzino le licenze concesse alle nostre società ai sensi del TULPS, impedendo a soggetti privi di licenza di potersi sostituire a chi, nel rispetto delle norme, si sottopone a tutti i dettami che le norme stesse prevedono.

Chiediamo che la sicurezza venga vista come un bene primario e non unicamente come un costo da abbattere attraverso gare d’appalto poco attente alla qualità del servizio e tese a premiare unicamente chi con il massimo ribasso, squalifica e svilisce il lavoro.

Chiediamo che le nostre aziende possano partecipare fattivamente alla difesa dell’interesse strategico nazionale all’estero. Ad esempio riteniamo più sicuro che un dirigente di una azienda del settore energia nazionale sia “accompagnato” da un’operatore italiano nei suoi viaggi all’estero e non da personale di altra nazionalità”

Invitiamo pertanto tutte le forze politiche a incontrarci per far ripartire un settore, quello della sicurezza privata e delle investigazioni, di vitale importanza per i settori dell’economia e del lavoro del nostro paese.

 

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