Si sente spesso dire, in un momento di commissariamenti e richieste di incrementi contrattuali generalizzati, sia per gli operatori fiduciari che per le guardie giurate, che mancano i presupposti economici per incrementare i salari e che allo stato attuale non si può stare sul mercato perché non ci sono margini. Abbiamo però ricevuto una lettera che racconta una realtà diversa: forse sarà un caso isolato, ma ci piace raccontarlo.
Caro Direttore,
chi le scrive è un piccolo pesce in un oceano di aziende, talmente piccolo da non essere nemmeno considerato dai big di settore. Eppure noi forniamo un servizio fiduciario di prim’ordine con personale consapevole dell’importanza del proprio lavoro, stipendi che si aggirano intorno ai 1500 euro mensili e poco più di venti dipendenti che sono felici di lavorare nel settore con noi.
Come può una piccola realtà come la nostra sopravvivere con tariffe ben al di sotto di quelle che prevedono i colossi del mercato? Parliamo di costi inferiori di un buon 20%.
Evitiamo gli sprechi, non cerchiamo guadagni milionari e non chiediamo aumenti continui al cliente. Fidelizziamo il personale con stipendi decenti e siamo sempre presenti, non abbiamo problemi a reperire personale e forniamo un servizio di tutto rispetto. Del resto, se si pagano le persone 900 euro al mese che servizio si può pretendere? E come ci si può attendere di trovare lavoratori sottopagati cui si richiedono però sempre più responsabile? Ciò che sta emergendo con l’intervento dei giudici è una realtà che da anni si conosce, ma che ha fatto comodo nascondere dietro ad un filo d’erba.
Maurizio Lauricella, Logitech srl