Coronavirus: il contante è a rischio quanto il bancomat ma lo stigma colpisce il trasporto valori

15 Apr 2020

di Ilaria Garaffoni

Banconote e monete stigmatizzate dal Covid19: portano il virus, trasmettono il contagio, non sono sicure. E invece no. Che si tratti di cliente o di addetto alla cassa, chi maneggia bancomat o carte di credito deve adottare le stesse precauzioni che utilizzerebbe con il contante, ossia lavarsi le mani e minimizzare il contatto con qualunque superficie. Il rischio è in sostanza identico. Ma la campagna denigratoria in atto è virale e sta danneggiando un comparto, quello della gestione e del trasporto di valori e di contante, che rappresenta un servizio essenziale per tutti i paesi – Italia inclusa. Per garantire la continuità di servizio ai tempi del Covid19, il comparto ha adottato procedure complesse e onerose, spesso con notevoli sacrifici per i lavoratori e le imprese.
Stigmatizzare l’uso del contante fa bene solo alle banche, a detrimento della libertà dei consumatori, in particolare delle fasce più deboli che non hanno accesso a strumenti di pagamento diversi.
E fa male a chi gestisce e trasporta il contante.

Lo denunciano la International Currency Association – ICA, che rappresenta l’industria valutaria, CashEssentials (che promuove politiche pro-cash), la International Security Ligue (che rappresenta la sicurezza privata), la European Security Transport Association – ESTA, Associazione europea delle società di gestione del contante, l’ATM Industry Association, che rappresenta l’industria dei bancomat, e Cash Matters, un movimento di difesa del contante.

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