Meno del 5% degli istituti di vigilanza privata è certificato

22 Feb 2016

di Ilaria Garaffoni

timbro-organismo-accreditato-certificazioneVigilanzaprivataOnline l’ha detto in tempi non sospetti che non c’è stata una “corsa alla certificazione”. Ma i numeri parlano di un inadeguamento diffuso nella vigilanza privata. La deadline è infatti ampiamente superata e per assolvere l’obbligo di certificazione basta mostrare il contratto (che preveda tempi ragionevoli di audit) sottoscritto con un ente di certificazione iscritto nell’apposito elenco. Eppure, ad un anno e mezzo dall’entrata in vigore del DM 115/2014, solo 183 (su 800) sono gli istituti di vigilanza in regola con la certificazione (meno del 5%) e solo 153 sono i professionisti della security certificati secondo la norma UNI 10459. Ancor peggio l’adeguamento delle centrali: 42 sono le centrali operative certificate secondo la vecchia UNI 11068, mentre solo 7 sono certificate in conformità allo standard europeo UNI EN 50518:2014 (comunque per certi aspetti didondante, quindi oggetto di una rivisitazione). Il tutto a fronte di 23 organismi di certificazione accreditati, più altri 2 in corso di accreditamento. Di questi 23 organismi, 20 sono accreditati per la norma UNI 10891, 12 per la UNI 11068 e EN 50518, e 9 per la UNI 10459.

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