Sicurezza privata e fenomeni migratori: il pensiero europeo

21 Nov 2017

di Ilaria Garaffoni

L’industria della sicurezza privata ha dovuto fronteggiare una crescente richiesta di servizi di sicurezza nei campi profughi (spesso malamente messi in opera) di alcuni paesi unionisti. Le condizioni per la fornitura di tali servizi dovrebbero però essere dettagliatamente indicate dalle autorità competenti affinché vengano garantiti qualità dei servizi e tutela dei lavoratori. Questo il pensiero congiunto di CoESS e UNI Europa, che in parte riprende e fa sue le linee guida del BDSW (Bundesverband der Sicherheitswirtschaft, Federazione tedesca delle imprese di sicurezza).

Lo scenario
L’industria della sicurezza privata sta giocando un ruolo cruciale nella somministrazione di sicurezza nei paesi europei. Un ruolo tangibile nei sempre più frequenti partenariati pubblico-privato e nell’evidente contributo portato dalle imprese di sicurezza privata al benessere della società nel suo complesso. Forze di sicurezza privata possono oggi essere utilizzate anche per proteggere le infrastrutture critiche e per affrontare la crescente minaccia terroristica: le nuove sfide che le forze dell’ordine devono fronteggiare potrebbero portare ad un ulteriore allargamento dei servizi di sicurezza privata in un ventaglio di casistiche sempre più ampio.

La dichiarazione congiunta
UNI Europa, rappresentante sindacale europeo dei dipendenti dei servizi di sicurezza privata, unitamente a CoESS, Confederazione dei servizi europei di sicurezza, concordano sulla necessità di sottolineare che le prestazioni di servizi di sicurezza privata non possano essere somministrate a qualunque prezzo, soprattutto in questo delicato settore. Entrambe le organizzazioni ritengono infatti che i principi fondamentali di qualità e trasparenza che devono ordinariamente guidare l’industria siano più che mai applicabili in queste nuove e sensibili aree di business.

In particolare:

a) Entrambe le organizzazioni sottolineano la necessità di rispettare rigorosamente i requisiti giuridici specificamente applicabili alle prestazioni di servizi di sicurezza privata. L’assoluto rispetto dei diritti umani è un principio fondante nella stragrande maggioranza dei sistemi di licenza europei. Ove necessario, i quadri giuridici nazionali potrebbero essere adattati in relazione alla specifica natura dei servizi da fornire, purché tali cambiamenti si dovessero mostrare realmente necessari e in nessun caso modificando le condizioni in pejus, ossia prevedendo condizioni meno rigorose. La verifica della conformità all’intero pacchetto di disposizioni nazionali si rende oggi più che mai necessaria.

b) Oltre alla soddisfazione dei principi stabiliti dalla Commissione europea sugli appalti pubblici, è più che mai necessaria l’introduzione di severi criteri di qualità nel processo di assegnazione dei servizi di sicurezza. Gli appalti relativi a servizi afferenti alla protezione dei rifugiati non dovrebbero mai essere aggiudicati sulla base del mero prezzo e soltanto le imprese specializzate, competenti e affidabili dovrebbero poter essere coinvolte nella fornitura di questi servizi. Il pieno rispetto delle disposizioni nazionali del lavoro e dei contratti collettivi dovrebbe essere altresì garantito e verificato in ogni dettaglio.

c) Gli addetti alla sicurezza dovrebbero ricevere un’adeguata formazione e disporre delle competenze necessarie e sufficienti per fornire l’ampia gamma di servizi legati al fenomeno migratorio. Ove dovesse essere necessario somministrare ulteriore formazione, i corsi dovrebbero essere tenuti prima che al lavoratore venissero assegnati nuovi compiti. E ovviamente il nuovo pacchetto di competenze dovrebbe essere adeguatamente compensato.

d) La salute e la sicurezza dei lavoratori coinvolti nella prestazione di servizi in questo particolare settore devono essere rispettati rigorosamente. A seconda delle disposizioni nazionali, è necessario stabilire un numero minimo di guardie. Ulteriori requisiti in materia di salute e sicurezza devono essere considerati dal committente nelle disposizioni contrattuali.

CoESS e UNI Europa si impegnano a condividere le buone pratiche messe in campo dai loro membri nazionali nella fornitura di questi servizi e ad incoraggiare i loro membri nazionali a seguire, nel rispetto delle disposizioni nazionali e del relativo quadro giuridico, l’osservanza di questi principi fondamentali. UNI Europa e CoESS offrono assistenza e competenza alle autorità competenti responsabili della gestione di questa situazione.

 

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