Trasporto valori e distanza di un metro: come si fa senza mascherine? Stop dal 19 marzo senza DPI

16 Mar 2020

di Ilaria Garaffoni

Il protocollo sulle misure per il contenimento del virus Covid -19 negli ambienti di lavoro siglato il 14 marzo scorso dispone al punto 6 che “qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative, è comunque necessario l’uso delle mascherine, e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc.) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie”. Benissimo. Ma come si fa se le scorte sono esaurite ed è impossibile rifornirsi, visto che ormai questi presidi di sicurezza sono introvabili, anche grazie a partner europei che ci sbattono le frontiere in faccia e bloccano gli approvvigionamenti verso l’Italia? Nel comparto vigilanza privata, il problema si presenta soprattutto nel trasporto valori che, in base alle somme trasportate, impone la presenza di massimo tre guardie giurate all’interno dei mezzi blindati…che ovviamente non possono rispettare la distanza di sicurezza. Senza mascherine, come si fa?
La Associazioni di categoria del comparto sicurezza privata e vigilanza privata AGCI Servizi, ANIVP, ASSIV, ASSOVALORI, CONFCOOPERATIVE Lavoro e Servizi, LEGACOOP Produzione e Servizi e UNIV hanno chiesto urgenti delucidazioni alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento della Protezione Civile, al Ministero dell’Interno, al Ministero della Salute, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, a Banca d’Italia, ad ABI – Associazione Bancaria Italiana e a Poste Italiane Spa, oltre alle Prefetture del territorio italiano.

Non solo: con pec datata 17 Marzo le stesse Associazioni hanno comunicato alle Prefetture che i servizi di trasporto e scorta valori e trattamento denaro verranno a cessare presumibilmente a far data da giovedì 19 marzo 2020, allorquando le scorte di DPI saranno integralmente esaurite.

E visto che stavolta l’hanno appoggiata non proprio lieve, aggiungono che, indipendentemente dall’eventuale fornitura dei DPI, che consentirà il possibile riavvio/prosecuzione dei servizi, gli stessi dovranno subire una radicale riorganizzazione sul territorio, consistente nella rimodulazione della operatività, anche attraverso una modalità di calendarizzazione delle attività in alcuni giorni settimanaliferiali o altra modalità che riduca comunque le attività di trasporto.

Tale rarefazione, le cui modalità verranno articolate conformemente alle differenti realtà aziendali, verrà disposta per:
– limitare l’uso dei DPI, così da prolungare la disponibilità delle scorte;
– comandare in servizio, in relazione alla forza lavoro a disposizione, un minor numero di Guardie Particolari Giurate, in ottemperanza alle disposizioni di cui al DPCM 01 marzo 2020, al fine di ridurre al minimo il rischio di contagio.

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