Vigilanza privata: Accordo Quadro per lavorare in sicurezza

05 Giu 2020

di Ilaria Garaffoni

Gli operatori del comparto sicurezza e vigilanza privata (lavoratori “essenziali” secondo il Governo e pertanto abilitati a fonire servizi anche durante il lockdown, con particolare focus sul controllo accessi in imprese private e pubbliche finalizzati al rispetto alle disposizioni sanitarie), meritano protocolli sanitari e di sicurezza sul lavoro specifici e particolareggiati. La principali associazioni di categoria del comparto (Assiv, Anivp, UNIV, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative e Agci) hanno siglato con Filcams-CIGL, Fisascat-CISL  e Uiltucs-UIL un accordo quadro per il comparto, alla luce del Protocollo generale sottoscritto dalle Parti Sociali con il Governo il 24 aprile scorso. Le “Linee Guida per le aziende di Vigilanza Privata e Servizi Fiduciari per la definizione di un protocollo aziendale di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19” definiscono nuove regole per l’intero territorio nazionale, con indicazioni dettagliate sulle misure da mettere in campo per svolgere le diverse tipologie di servizio.

In ciascun Istituto/impresa di sicurezza dovrà essere costituito un Comitato aziendale che coinvolga un RSPP (Rappresentante Servizio Prevenzione e Protezione), il medico competente e i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

Positivo il giudizio di Filcams-CGIL, Fisascat-CISL e UILTuCS-UIL per un accordo che fornisce un percorso univoco e omogeneo a garanzia della salute e della sicurezza nel lavoro di oltre 100.000 addetti.
Questo importante passo si affianca ad una precedente intesa che ha previsto un intervento solidaristico dell’Ente Bilaterale Vigilanza Privata (EBINVIP) con la destinazione di due milioni di euro in favore dei lavoratori maggiormente colpiti dal ricorso agli ammortizzatori sociali.

L’adozione di efficaci procedure di tutela sanitaria rappresenta, per le Associazioni datoriali, un valore aggiunto a salvaguardia delle risorse umane e delle competenze e qualificazioni professionali da queste espresse, elementi fondanti del patrimonio delle imprese.

 

 

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