Vigilanza Privata: CCNL, Covid e assistenti civici secondo UILTUCS-UIL

08 Giu 2020

di Ilaria Garaffoni

Con il Covid, che fine ha fatto la trattativa per il rinnovo del CCNL della vigilanza privata e dei servizi fiduciari scaduto nal 2015? E come cambierà la contrattazione nazionale con le nuove flessibilità imposte dall’emergenza? Quali prospettive ci sono per i lavoratori del comparto in un contesto in continua evoluzione, minacciato peraltro da un abusivismo sempre più strisciante e per certi versi fiancheggiato dall’utilizzo – quanto meno discutibile – di un volontariato per funzioni di social distancing?
Abbiamo fatto il punto con Stefano Franzoni, Segretario Nazionale di Uiltucs-UIL, fresco di sigla dell’ultimo protocollo per la sicurezza sul lavoro del settore.

Il protocollo appena siglato affronta – tra l’altro – il servizio di rilevazione della temperatura, sul quale i sindacati avevano chiesto delle regole: dalla richiesta del committente alla formazione in materia. Quali problematiche avete riscontrato?

Il punto è che all’inizio dell’epidemia nessuno si è posto il problema del perché dovessero essere le GPG e gli addetti alla sicurezza a dover svolgere questo compito e se fosse davvero una loro prerogativa. Una tra le tante “disattenzioni” dei committenti pubblici e privati.  Ancor peggio è andata negli ospedali, dove si è richiesto alle guardie giurate addirittura di smistare i pazienti in arrivo verso le aree riservate ai “sospetti” Covid, senza che fosse impartita alcuna formazione per salvaguardare la sicurezza e la salute degli addetti. Solo un grande senso di responsabilità dei lavoratori ha consentito di far fronte alla situazione.

Parliamo allora di altre figure non formate: cosa pensa di volontari arruolati per controllare il social distancing? I professionisti della sicurezza sarebbero titolati a svolgere questa attività?

Mi auguro davvero che il progetto degli “assistenti civici” finisca prima ancora di cominciare. Il ministro Boccia non ha mai chiarito la natura di questa ipotetica figura, lasciando in sospeso punti cruciali, a partire dalla reale attività della guardia civica volontaria (dovrà fare mera opera di “dissuasione morale” o dovrà di fatto disporre di un qualche potere pubblico?)
Se il social distancing si deve proprio controllare, che siano almeno dei professionisti a farlo. Da anni poi si convive con l’ipocrisia che attribuisce alle GPG la tutela dei soli beni, mentre è evidente a tutti che la guardia giurata svolge anche funzioni a tutela delle persone (aeroporti, porti, stazioni, trasporto pubblico, sedi istituzionali ecc.). Speriamo che qualcuno se ne accorga e adegui le norme: social distancing e rilevazione della temperatura, servizi non certo a tutela di beni entrati a gamba tesa nel quotidiano lavorativo del settore già dalla fase 1, potrebbero essere i primi passi verso una riforma più ampia in questa direzione.

E passiamo al tema più caldo: a che punto siamo con il rinnovo del CCNL?

La pausa per l’emergenza si è aggiunta al pesantissimo ritardo già accumulato nella vertenza. Dietro sollecitazione sindacale, si riprenderà il confronto il 19 e 24 giugno prossimi.
Al di là dei contenuti del CCNL, incombe su tutte le Parti Sociali il dovere sociale di rispondere a lavoratori che hanno avuto durante questi mesi un ruolo essenziale: non si può essere “eroi” solo a parole, bisogna riconoscere il loro impegno e sacrificio. Alcune Associazioni Datoriali ne paiono consapevoli, qualcuna invece non sembra sensibile. Si lavorerà con i volenterosi.

Il Covid-19 impone di fatto di non prendere i mezzi pubblici negli orari di punta, di auto quarantenarsi in presenza di sintomi compatibili con l’epidemia, etc: l’emergenza imporrà nuove flessibilità anche nella contrattazione collettiva, ad esempio in materia di orari, ferie, malattia, licenziamento?

In sé forse no, oltre a quanto è già accaduto. Ma l’occasione potrebbe servire da insegnamento per comprendere che alcuni schemi rischiano di essere superati dai fatti. UILTuCS sostiene da tempo che l’organizzazione del lavoro nel settore deve essere affrontata nella contrattazione aziendale, unico ambito per cogliere soluzioni davvero coerenti all’assetto aziendale ed utili. E in questo contesto, si possono prevedere scambi tra flessibilità e salario integrativo.

In questo periodo, la bilateralità ha mostrato più che mai il proprio volto solidaristico: che riscontri avete avuto rispetto allo stanziamento di 2 milioni di euro per sostenere i lavoratori in maggiore difficoltà?

Ebinvip è stato il primo Ente Bilaterale a realizzare l’accordo per il contributo di solidarietà in favore delle GPG colpite dalla crisi. Lo ha fatto mettendo a disposizione davvero tutte le risorse disponibili, fino all’ultimo centesimo. Le prime domande sono già state accolte e liquidate. Forse l’utilizzo degli ammortizzatori sociali sarà inferiore al previsto: in tal caso si potranno allargare i criteri che in fase iniziale abbiamo prudentemente tenuto stringenti.

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