Vigilanza privata: meno dipendenti, più imprese, più donne

11 Apr 2013

di Ilaria Garaffoni

ROMA – L’ASSIV radiografa la vigilanza privata del 2012 e, rielaborando dati Inps, disegna un identikit della guardia giurata tipo. Ha tra i 35 e i 44 anni, in prevalenza presenta origini meridionali ed è sempre più donna. Nel 2012, infatti, le “quote rosa” di guardie giurate hanno raggiunto le 2.786 unità su un totale di 47.064: quasi il 6% (erano il 5,4% nel 2011).
Se dunque la vigilanza si tinge di rosa, meno rosee sono però le notizie sul fronte occupazionale: nel 2012 i dipendenti di imprese di vigilanza (escluse cooperative e consorzi) sono calati del 2,40% rispetto al 2011: le guardie giurate sono infatti scese a 47.064, contro le 47.982 dell’anno precedente.

Si tenga presente che i dati elaborati dall’Osservatorio ASSIV su fonte Inps si riferiscono alle aziende che indicano come CCNL il contratto collettivo nazionale di categoria della vigilanza privata, ad esclusione di cooperative e consorzi. In base a questa classificazione, le guardie giurate rappresentano l’89% dell’intera forza lavoro di comparto. Se si prende poi in esame il numero complessivo di addetti del settore (52.227 unità), si ravvisa un calo occupazionale lievemente maggiore (- 2,40%) sul 2011.

L’altra faccia della medaglia occupazionale è l’impiego di ammortizzatori sociali, che nel 2012 ha vissuto un vero boom del ricorso alla cassa integrazione. Qualche numero? Nel 2012 sono state autorizzate oltre un milione di ore, con un aumento del 48% per la cassa integrazione straordinaria (1.123.083 ore contro le 756.464 del 2011) e addirittura del 91% per la cassa integrazione in deroga (1.076.728 ore contro le 563.590 ore del 2011).

Al Sud spetta il primato per l’uso di ammortizzatori sociali: Taranto con 254.736 ore autorizzate; Cosenza con 240.668 ore; Napoli con 207.651 ore e Caserta con 150.624 ore.
Le domande di disoccupazione sono state 3.215, concentrate soprattutto nelle province di Roma, Milano, Sassari e Foggia che contano circa un quarto del totale nazionale. Ammontano invece a 820 le domande di mobilità, con i numeri più alti registrati nelle province di Caserta e Milano.

E tuttavia, cresce la cassa integrazione e calano i dipendenti ma al contempo aumentano – seppur di pochissimo – le imprese: il numero di aziende di vigilanza privata attive nel 2012 risulta infatti essere pari a 896 unità, in lievissima crescita (+ 0,9%) rispetto alle 888 aziende censite nel 2011. Potrebbe trattarsi di un ultimo “colpo di coda” della riforma di settore, che ha portato alla liberalizzazione delle licenze.

Come prevedibile, Roma e Milano assommano la maggior concentrazione di GPG (34,37% del totale nazionale), mentre regioni piccole o di confine come Trentino Alto-Adige, Molise e Valle d’Aosta registrano il numero più basso di addetti.

Clicca sottoper scaricare l’analisi dell’Osservatorio ASSIV sulla vigilanza privata 2012 e le percentuali di ricorso agli ammortizzatori sociali nel 2012.

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