Dopo l’attentato alla redazione della rivista satirica Charlie Hebdò, torna alta l’attenzione sul tema terrorismo. Nel mirino dei fondamentalisti islamici si sarebbero anche il Vaticano, la città di Roma e l’Italia in linea generale. Inutile sottolineare che un obiettivo altamente sensibile, non solo perchè abnormemente affollato, ma anche perchè sotto i riflettori del mondo intero per sei lunghi mesi, è l’Esposizione universale che si terrà tra meno di quattro mesi, meglio nota come EXPO’ 2015. Come proteggere un sito dove convivranno etnie e culture tanto diverse, sia sul fronte espositivo che su quello dei visitatori? La ricetta del Piano Sicurezza prevede l’impiego di 1000 guardie giurate, 1.400 telecamere (400 lungo il perimetro e le altre dentro e fuori i 145 padiglioni previsti), 108 metal detector e 250 tornelli automatici installati presso i quattro varchi pedonali di accesso al sito, reti di recinzione alte tre metri e un lavoro di squadra di forze dell’ordine (Digos e Ros sono già all’erta) e polizia postale contro il rischio di cyberattacchi. Rinforzata anche la protezione della città di Milano: il sindaco Pisapia ha infatti annunciato l’installazione di altre 700 telecamere, oltre alle 1000 già attive lungo il perimetro metropolitano.
EXPO’ 2015 e rischio attentati: vigilanza privata in prima linea
di Ilaria Garaffoni