Per i vigilantes rinnovo contrattuale difficile

27 Gen 2010

di Ilaria Garaffoni

ROMA, 26 gen. (Labitalia) – “Il contratto è difficile”. Senza giri di parole, Luigi Gabriele, presidente di Federsicurezza, la confederazione che raccoglie l’80% delle imprese di vigilanza privata, spiega a LABITALIA lo stato di avanzamento del rinnovo contrattuale di settore. La vigilanza privata, aggiunge Gabriele “sta vivendo un momento di adeguamento, a seguito della sentenza della Corte di Giustizia Europea che a dicembre 2007 ha abolito la cosiddetta tariffa di legalità (prezzi minimi e massimi della prestazioni ndr)”. La liberalizzazione imposta dall’Ue, secondo Gabriele non ha affatto giovato al settore.

“Ci siamo trovati scoperti sul fronte dell’equilibrio tra costi e ricavi – aggiunge il presidente delle imprese di ‘vigilantes‘ – e alcuni istituti di vigilanza, pur di accaparrarsi appalti, offrono i propri servizi ad un prezzo talmente basso che non trova giustificazione. Basti dire che a fronte di minimi tabellari fissati dal ministero del Lavoro a 17,50 euro l’ora, alcuni committenti (per lo più banche) appaltano servizi di vigilanza a 16 euro l’ora, e gli stessi servizi di vigilanza vengono successivamente subappaltati a 14 euro l’ora”. Insomma, “a fronte di una maggiore e più qualificata richiesta di sicurezza – dice Gabriele – non c’è coscienza di quanto possa costare realmente questo servizio”. In Italia, nel settore della sicurezza privata, operano circa 800 imprese. Molte di queste sono imprese medio-piccole. “I grandi del settore – conferma Gabriele – quelli con 2.000 e più dipendenti sono solo 4-5”. “Molti istituti – spiega ancora – sono arrivati al risicato pareggio di bilancio e molti piccoli istituti sono attualmente in vendita”. “Non abbiamo nessuna preclusione a chiudere il contratto – afferma il presidente di Federsicurezza – ma si devono fare delle sinergie anche con i sindacati per salvaguardare tutto il settore e per ottenere il riconoscimento dell’esclusività delle nostre prestazioni”.”Per questo – conclude – speriamo di poter già tracciare una strada comune negli incontri dell’8 e 9 febbraio”.

Fonte: www.adnkronos.com

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