Vigilanza privata, licenziamento e porto d’arma: la riforma Fornero e le guardie giurate

23 Mar 2013

di Ilaria Garaffoni

p-erettaLa riforma del Lavoro impostata dall’Ex Ministro Elsa Fornero porta i suoi effetti anche nel settore della vigilanza privata. Secondo lacircolare del ministero del Lavoro n. 3-2013 (clicca quei per scaricarla), infatti, il tentativo obbligatorio di conciliazione davanti alla Direzione Territoriale del Lavoro, introdotto dalla Legge Fornero per i casi di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, va espletata – per le guardie giurate – anche in caso di ritiro del porto d’armi.

Clicca qui per scaricare Porto d’armi e licenziamento guardie giurate: circolare ministero lavoro 3-2013

L’art. 1 comma 40 della legge 92/2012, per ridurre i contenziosi in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, affida infatti alla Commissione Provinciale di Conciliazione il compito di tentare una conciliazione della controversia. In questa fase, il giustificato motivo oggettivo (causa del licenziamento) è affidato alla discrezionalità dell’imprenditore.
Tra i vari casi che rappresentano un giustificato motivo oggettivo di licenziamento, la circolare annovera anche – esplicitamente – i “provvedimenti amministrativi che incidono sul rapporto di lavoro (es. ritiro patente per autisti o porto d’armi per Guardie Particolari Giurate)”.

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