Vigilanza privata, network e insolvenza Dual Service: ritorna la proposta Bertolini?

20 Nov 2012

di Ilaria Garaffoni

ROMA- Il problema dei network nella vigilanza privata si ripropone in tutta la sua complessità.
La paventata insolvenza della società di intermediazione Dual Service (clicca qui per saperne di più) ha portato le associazioni di categoria Federsicurezza, Assovalori ed Assiv ad incontrare lo scorso 14 novembre il Sottosegretario del Ministero dell’Interno, Prefetto Carlo De Stefano. In quella sede sono state esposte le criticità dell’attuale disciplina dei network ai sensi dell’art. 115 del TULPS, e delle conseguenti procedure di partecipazione alle gare di appalto, che portano pesanti ricadute sugli Istituti di Vigilanza Privata sani, peraltro chiamati a sostenere ingenti sforzi economici ed organizzativi per adeguarsi al DM 269/2010.

Il Sottosegretario De Stefano, dopo aver chiesto di acquisire una documentazione relativa alla consistenza quantitativa delle Agenzie di intermediazione a livello nazionale e la relativa movimentazione del volume di affari, ha individuato due possibili strade da percorrere.

La prima ipotesi è legislativa ed è rappresentata dalla rivitalizzazione di una proposta di legge parlamentare di modifica all’art. 115 del TULPS, a suo tempo sottoscritta da tutte le rappresentanze datoriali e sindacali di categoria, presentata dall’On. Isabella Bartolini.
Tale proposta, che tanto aveva fatto discutere e di cui www.vigilanzaprivataonline.com ha diffusamente scritto, giace ormai da due anni presso la competente Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati.

La seconda ipotesi è di natura amministrativa e prevede che il Ministero dell’Interno solleciti le Prefetture a controllare rigorosamente la corretta fornitura dei servizi di vigilanza, a partire dalla stipula di contratti al massimo ribasso, che inevitabilmente incidono sulla qualità.

 

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